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inchiesta UCRAINA ITALIA E RITORNO? ucraine sfruttate prima in Ucraina e poi in ITALIA

Ucraina: letteralmente zona di confine, terra tra il Mar Baltico e il Mar Nero, tra lEuropa e lAsia; come tutte le zone di confine, Paese dal passato travagliato e ancora oggi, nonostante la proclamazione dellindipendenza dallUnione Sovietica nel 91, caratterizzato da una forte incertezza politica ed economica.

Una posizione geografica, quella dellUcraina, che spiega anche i suoi flussi migratori.

Ogni anno 15mila lavoratori lasciano il Paese: quelli delle regioni orientali, perlopiù ortodossi e filorussi, emigrano verso Est, quelli delle zone occidentali, greco-cattolici, verso Ovest.

In Italia arrivano soprattutto donne, altamente qualificate ma che trovano lavoro come badanti o colf; non mancano, purtroppo, casi di vittime di tratta e di sfruttamento della prostituzione. Lalta concentrazione territoriale, prevalentemente nelle aree centro-meridionali della Penisola, è unaltra caratteristica della comunità ucraina in Italia.

Ma perché gli ucraini, soprattutto le donne, scelgono lItalia? E perché principalmente la Campania e il Lazio? Quali sono i modi che utilizzano per tenere vive la cultura e le tradizioni della madrepatria? Quali difficoltà incontrano le badanti? Ci sono sviluppi per il riconoscimento dei loro titoli di studio?

Queste e molte altre domande sono state poste da ImmigrazioneOggi per la rubrica Oblò a Pietro Giovanni Donnici- Ambasciatore dItalia in Ucraina; Heorhii Cherniavskiy , Ambasciatore dUcraina in Italia; Tetyana Kuzyk - Consigliere Aggiunto nel Consiglio Comunale di Roma; Maria Marta Farfan del patronato Inas Cisl; Teresa Benvenuto segretario nazionale Assindatcolf; Luca di Sciullo ricercatore del Dossier statistico immigrazione della Caritas; Oles Horodetskyy- Presidente dellAssociazione cristiana degli ucraini in Italia; Olga Tarasyuk- Presidente dellAssociazione culturale italo-ucraina Kalena; Mario Tronca- Presidente dellAssociazione culturale cristiana italo-ucraina; Olga Yezerska- medico; famiglia Zubko- musicisti; Demchenko Serhiy- pugile; Svitlana Ivanikhina- artigiana.


Oblò Ucraina, in onda dal 24 aprile su www.immigrazioneoggi.it , è articolato in due parti. Nella prima parte è possibile visionare il filmato che raccoglie i passaggi salienti delle interviste. Nella seconda parte sono disponibili i filmati delle singole interviste nella versione integrale.


Alta tensione tra Georgia e Russia

Russia e Georgia, tensione alle stelle

Da una parte le accuse. Mosca vuole volere abbattere il governo di Tbilisi con un colpo di stato. Dall’altra, come risposta, il sarcasmo. “Sono follie: il presidente georgiano Mikhail Saakashvili deve rivolgersi a uno psichiatra”, ha dichiarato, con una nota, il Cremlino. Guerra di parole, dopo il conflitto armato della scorsa estate. Tensione alle stelle, a poche ore dall’inizio delle prime manovre militari della Nato in Georgia. Frizioni che si riverberano direttamente sul clima e sui rapporti tra Russia e Alleanza Atlantica, dopo la distensione cercata (e ottenuta) da Barack Obama e Dmitri Medvedev nelle scorse settimane. Nonostante i toni si siano abbassati, rispetto a quelli abituali ai tempi dell’amministrazione di George W. Bush, alla fine, però anche tra Bruxelles e Mosca, in questa occasione, sono volate parole grosse.

E il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha fatto sapere che non parteciperà al Consiglio Nato-Russia, previsto per il 19 maggio prossimo. Ufficialmente, si tratta di una “ritorsione” all’espulsione di due diplomatici russi da parte dell’Alleanza Atlantica, la scorsa settimana. In realtà, i motivi di contrasto rimangono sempre quelli: i rapporti dell’Alleanza Atlantica con Georgia e Ucraina, le due repubbliche “ribelli” che, per Mosca, non dovrebbero entrare sotto la piena “influenza occidentale” perché troppo vicine al cuore dell’impero ex sovietico. Così, come era prevedibile, le manovre militari programmate da tempo in Georgia, sono diventate una miccia a lenta combustione. “Nel paese, la tensione è stata alta per tutta la giornata” racconta Tengo Gogotishvili, giornalista di punta della televisione di Tbilisi Rustavi 2, una delle firme che seguì la guerra della scorsa estate in prima linea, a rischio della propria vita.

Due gli episodi cruciali: l’arresto da parte delle forze di sicurezza del ministero degli interni di alcuni alcuni alti ufficiali, accusati di volere effettuare un colpo di stato in combutta con i servizi speciali russi. E, poi, l’ammutinamento - rientrato dopo alcune ore - di un reparto militare in una base dell’esercito nei pressi della capitale georgiana. “Secondo le autorità, i russi hanno cercato di impedire le manovre Nato commissionando un golpe” racconta Tengo Gogotishvili. “La guerra fredda con Mosca è all’ordine del giorno, con i continui tentativi del Cremlino di abbattere il presidente Saakashvili. Il ministero degli Interni dice di avere le prove della preparazione del colpo di stato. Gli alti ufficiali fermati avrebbe dovuto causare l’ammutinamento dei militari nel corso delle esercitazioni militari Nato che prendono l’avvio domani sul territorio georgiano” chiosa il giornalista televisivo. Il Cremlino ha risposto con fermezza alle accuse georgiane. Invitando, senza mezzi termini, Mikheil Saakashvili ad andarsi a “curare”.




“Stiamo cominciando ad abituarci alle folli accuse da parte delle autorità politiche e militari della Georgia, che ogni volta che c’è una tempesta sostengono sia tutta responsabilità di Mosca” ha dichiarato l’ambasciatore russo presso la Nato Dmitri Rogozin. “In realtà, un reparto militare georgiano si è ribellato nel corso della giornata. Un battaglione corazzato con base a Mukhrovani, secondo il ministro della Difesa David Sikharulidze, nel corso della mattina ha annunciato di voler disobbedire agli ordini”. Per tutto il giorno, racconta ancora Tengo Gogotishvili, sono proseguite le trattative tra il governo e i presunti ribelli fino a quando i “ribelli” si sono arresi e il loro comandante è stato arrestato. Solo al termine di questo ammutinamento, la tensione in Georgia è lievemente diminuita. Ma è destinata a rialzarsi.

La Russia non vuole ad ogni costo che la Nato metta un piede in un paese così vicino ai suoi confini. Nello scorso agosto, la guerra scoppiò per il controllo delle due repubbliche autoproclamate di Ossezia del Sud e Abkhazia, russofile, che dopo l’attacco georgiano e la controffensiva russa, sono passate, di fatto, alla fine del conflitto sotto le ali del Cremlino. Ora, il contrasto rimane profondo, i rapporti sono avvelenati e il filo americano Mikheil Saakashvili è visto come un pericolo da Mosca. La Nato cerca di sostenerlo, anche se con meno detreminazione rispetto all’epoca della presidenza Bush. L’Orso Russo però non vuole mollare la presa. E non lo farà.

fonte : http://blog.panorama.it/mondo/2009/05/05/russia-e-georgia-tensione-alle-stelle/

Relazioni Russia-Nato. Il Grande Gelo.

Relazioni Russia-Nato. Il Grande Gelo.
Sono di nuovo tesi i rapporti fra la Russia e la Nato. Venerdì 1.maggio l’Alleanza Atlantica aveva accusato Mosca di portare “chiara violazione” al cessate-il-fuoco con la Georgia, all’indomani della firma di due accordi di difesa con le regioni separatiste dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia.
E solo qualche giorno prima Mosca aveva qualificato provocatoria l’espulsione di due suoi diplomatici dalla sede della Nato a Bruxelles, espulsione che aveva fatto seguito a sospetti di spionaggio.

Un forte sospetto di spionaggio correlato al caso di Herman Simm, alto funzionario dell’Estonia che per molti anni aveva fornito ai servizi russi informazioni segrete della Nato e della sicurezza europea.
Si tratta di uno dei maggiori caso di spionaggio che hanno mai coinvolto la Nato e Simm, condannato lo scorso mese di febbraio, sta scontando una pena di 12 anni di carcere.

Il 63enne Victor Koutchakov, capo della sezione politica della missione russa della Nato e Vassili Tchijov, 23 anni, figlio dell’ambasciatore russo presso l’Unione europea si dicono estranei a questi fatti, ma i dirigenti dell’Alleanza Atlantica affermano che la relazione può essere provata e che è necessario sancire severamente la Russia per l’attività di spionaggio esercitata attraverso Simm.

Mosca ha reagito male di fronte all’allontanamento da Bruxelles dei suoi due funzionari e ha accusato la Nato di provocazione basata su criteri di fantasia. Dmitri Rogozin, ambasciatore russo presso l’Alleanza ha promesso una risposta severa e determinata da parte del suo paese, entro tempi brevi.
“Siamo di fronte a persone che stanno agendo in malafede per boicottare il desiderio del presidente americano e di quello russo di impostare una proficua ed intensa collaborazione - ha detto Rogozin - Inoltre queste stesse persone intendono impedire l’arrivo a Bruxelles di Sergeï Lavrov, il ministro russo degli affari esteri per un incontro con la Segretaria di Stato Hillary Clinton.”

Parallelamente, la Russia continua a denunciare le manovre militari che la Nato ha previsto in Georgia dal 6 maggio al 1.giugno.
“Queste esercitazioni militari - ha detto l’ambasciatore Rogozin - mostrano come sia ancora vivo lo spirito da Guerra Fredda. L’Occidente sta incoraggiando con ogni evidenza il riarmo della Georgia.”
La Russia è stata invitata a partecipare a queste esercitazioni militari ma ha rifiutato l’invito e ha “consigliato” a numerosi altri paesi di non partecipare. Un consiglio che è già stato raccolto da Moldavia e Kazakhistan.

(Fonte: Le Monde)
fonte : http://www.ticinolibero.ch/relazioni-russia-nato-il-grande-gelo/7288/03/05/2009/

Russia: aggredito giornalista

Russia: aggredito giornalista
Svolgeva attivita' di denuncia della corruzione
(ANSA) - MOSCA, 30 APR - Il direttore del giornale 'Corruzione e criminalita'' e' in coma in ospedale dopo un'aggressione subita sul portone di casa. Iaroslav Iaroshenko, difensore dei diritti umani di Rostov sul Don, e' stato operato ma non ha ancora ripreso conoscenza. I colleghi e familiari non hanno dubbi che l'uomo sia stato aggredito per la sua attivita' di denuncia della corruzione. Gli attacchi ai giornalisti e agli attivisti dei diritti umani si sono moltiplicati negli ultimi mesi in Russia.
fonte : http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/news/2009-04-30_130308468.html

Georgia/ Presidenza Ue: Russia viola accordi di cessate il fuoco

Georgia/ Presidenza Ue: Russia viola accordi di cessate il fuoco
Con difesa militare dei confini di Ossezia del sud e Abkhazia
postato 2 giorni fa da APCOM

L'impegno della Russia a difendere militarmente i confini delle province separatiste georgiane dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, firmato oggi dal presidente Dmitri Medvedev, è "in contraddizione" gli accordi di cessate il fuoco tra Mosca e Tbilisi mediato dall'Ue lo scorso agosto. E' quanto afferma, in un comunicato, la presidenza ceca dell'Ue, che si dichiara "profondamente preoccupata". "La presidenza dell'Ue ricorda il pieno sostegno dell'Ue alla sovranità e all'integrità territoriale della Georgia secondo i suoi confini riconosciuti internazionalmente", si legge nella nota. "La presidenza rimane impegnata ed è pronta a sostenere ogni sforzo mirato a risolvere in maniera pacifica e duratura il conflitto in Georgia", continua il comunicato, invitando Mosca e Tbilisi a discutere dei problemi di sicurezza "nei fori internazionali appropriati", ovvero nei negoziati Onu-Osce-Ue che avranno un nuovo round a Ginevra il 18-19 maggio.

Immagini di guerra Russia Georgia

Il conflitto Cecenia Russia senza una fine

Cecenia. Il disonore russo

Uno dei più grandi documenti letterari del nostro tempo per capire la futilità di ogni conflitto”, parola di Roberto Saviano che ha dedicato un’introduzione ad Anna Politkovskaja e al libro da lei scritto: Cecenia. Il disonore russo, edito dalla casa editrice Fandango Tascabili. Il volume, già pubblicato dalla Fandango nel 2003, è stavolta arricchito oltre che da Saviano anche dal filosofo Andrè Glucksmann che ritrae una Russia allo sbando, in cui i valori e la dignità dell’uomo oscillano fino quasi a scomparire. D’accordo con questa tesi è lo scrittore Roberto Saviano che racconta la giornalista russa uccisa il 7 ottobre 2006 con precisione e ammirazione. Anna è stata in Cecenia quaranta volte, vicino ai torturati, alle donne violentate, alle madri che hanno perso i figli, sempre con un occhio attento e critico, sempre dalla parte del più debole. Consapevole che il suo ruolo l’avrebbe portata a morte certa, ma non per questo abbandonava il campo. Un campo, la Cecenia, grande quanto la Calabria. Un campo sporco di sangue, dove le morti si sommano alle atrocità che il potere e i media tentano di coprire. Tre pallottole hanno spezzato la vita della coraggiosa giornalista, ma come dice lo stesso Glucksmann, solo l’indifferenza “scava un buco nero nel nostro suolo, avalla una società sempre più mostruosa”. Anna Politkovskaja, giornalista, mediatrice al teatro Dubrovka di Mosca nel 2002, avvelenata mentre è in volo per Beslan, cittadina balzata alla cronaca per la strage di bambini nel settembre 2004. Una pulizia etnica, quella dei ceceni, che Anna ha saputo raccontare bene e una preghiera, nelle parole dello scrittore napoletano: quello di non dimenticare.

fonte : http://blog.panorama.it/libri/2009/05/02/cecenia-il-disonore-russo/

Georgia: guardie di frontiera russe a confini Ossezia Sud

Georgia: guardie di frontiera russe a confini Ossezia Sud
Sabato, 02 maggio 2009

MOSCA - Guardie di frontiera russe hanno iniziato a dispiegarsi lungo i confini con la Georgia in Ossezia del Sud, in base agli accordi di protezione siglati a Mosca giovedì scorso tra la Russia e le repubbliche separatiste georgiane di Sud Ossezia e Abkhazia. Lo ha riferito all'agenzia Interfax Nikolai Lisinski, capo del dipartimento regionale dell'Fsb (il servizio federale di intelligence erede del Kgb). La notizia è stata poi confermata anche dal presidente dell'Ossezia del Sud, Eduard Kokoiti. Le truppe di confine sono entrate anche nell'altra regione separatista, l'Abkhazia, subito dopo la firma dell'accordo e stazionano nel distretto frontaliero di Gali.

"Il comando delle guardie di frontiera avrà base a Tskhinvali, mentre gli altri verranno dislocati lungo l'intera lunghezza dei confini", ha spiegato Lisinski. Quanto al numero dei militari, "é sufficiente perché possano svolgere la loro missione". Lisinski ha escluso che il posizionamento delle truppe russe in Ossezia del Sud sia legato alle imminenti esercitazioni Nato in Georgia. "Immediatamente dopo la firma giovedì scorso a Mosca dell' accordo reciproco sulla protezione delle frontiere, le prime guardie di frontiera russe sono state inviate in Ossezia del Sud", ha detto il presidente sudosseto Kokoiti. "Attualmente le guardie russe stanno monitorando la situazione al confine con la Georgia e definiscono gli obiettivi principali per la protezione delle frontiere", ha aggiunto. "Nessuna forza ulteriore rispetto a quanto concordato tra l'Ossezia del sud e la Russia - ha concluso - viene impiegata nella repubblica". ANSA

Nato,espulsi due diplomatici russi

Nato,espulsi due diplomatici russi
Coinvolti in un caso di spionaggio
La Nato ha ordinato l'espulsione di due diplomatici russi per il caso di spionaggio che ha portato all'arresto di un ex funzionario del ministero della Difesa estone. E' quanto rivelato dal quotidiano britannico Financial Times, e successivamente confermato. Secondo quanto si è appreso,la decisione sarebbe stata presa mercoledì nel corso del Consiglio Nato-Russia a livello di ambasciatori.


I dua diplomatici espulsi farebbero parte della missione russa presso l'Alleanza, uno di loro, secondo quanto riporta Ft, è il figlio dell'ambasciatore russo presso l'Ue. Il portavoce dell'Alleanza James Appathurai interpellato sulla vicenda si è limitato a dire: "non confermo, né smentisco. Non commentiamo questioni di intelligence". Non si pronuncia sulla vicenda neanche dalla Commissione europea. "Non commentiamo, è una questione che riguarda la Nato e la Russia".

L'ambasciatore russo:"Accusa assurda"
L'accusa di spionaggio formulata nei confronti di due diplomatici russi, da parte della Nato, "è semplicemente assurda": è il commento dell'ambasciatore russo presso la Nato Dimtry Rogozin. l'ambasciatore ha riferito che il provvedimento riguarda un "senior conseuler", Victor Kochukov, 63 anni, in servizio alla missione russa presso la Nato dal 2003 e Vasili Chizhov, 23 anni, figlio del rappresentante russo presso la Ue a Bruxelles, in servizio come attaché.
fonte : http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo448431.shtml

Russia-Ucraina: tensione senza fine ?

Russia-Ucraina: tensione senza fine?
Il problema del metano è solo il casus belli di un problema nato nel 2004, tra rivoluzioni ariancione e influenze esterne

Per Mosca, l’interruzione delle forniture ricade integralmente sulle spalle degli Ucraini. Questi presentano una posizione più sfumata: Naftogas, la compagnia delegata alla gestione dei gasdotti, ha dichiarato di essere stata costretta a ridurre di 21 milioni di metri cubi al giorno la quantità di gas russo destinato all’Europa a causa dei tagli sulle proprie forniture.
Ora il problema sembra risolto ma in futuro non si esclude un altra tensione anche perche l'ucraina entrerà nella Nato come ha fatto di recente l'Albania e la Croazia.
Yushchenko ha detto : “Ucraina nella Nato e poi in Europa, per essere indipendente"
Oggi l'Ucraina è un paese che ha ancora paura dell'Ombra russa la quale cerca di rallentare il percorso positivo che l'Ucraina fà.

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Gas, Russia e Ucraina puntano a firmare accordo oggi

Gas, Russia e Ucraina puntano a firmare accordo oggi
lunedì, 19 gennaio 2009 8.28

MOSCA (Reuters) - Russia e Ucraina puntano a firmare oggi un accordo per la ripresa di forniture di gas all'Europa tramite territorio ucraino, dopo aver trovato un'intesa ieri sui prezzi per il 2009.

I due ex vicini sovietici, la cui disputa ha lasciato parti dell'Europa senza gas nel mezzo di un rigido inverno, hanno detto ieri -- dopo una lunga maratona di colloqui tra i rispettivi premier -- di aver trovato una soluzione.

Il portavoce del primo ministro russo Vladimir Putin ha spiegato che l'accordo prevede che Kiev paghi il gas che acquista dalla Russia a prezzi europei scontati, nel 2009, del 20%, a patto che le tariffe di transito per il gas russo diretto in Europa restino le stesse.

Dal 2010 gli ucraini pagheranno il prezzo intero, ha aggiunto.

I due leader hanno dato istruzioni alle rispettive compagnie nazionali del gas, la russa Gazprom e l'ucraina Naftogaz, di redigere un accordo formale che, dopo la firma, consentirebbe ai rifornimenti di tornare a raggiungere l'Europa.

La presidenza Ue ha accolto con favore la notizia, aggiungendo però che "l'unica cosa che conta per l'Europa è la ripresa dei rifornimenti, e che per il momento non è chiaro quando questa avverrà".

Putin e il premier ucraino Yulia Tymoshenko sono stati sottoposti a forti pressioni dall'Ue per risolvere la disputa, che ha tagliato i rifornimenti di gas in Europa dell'est dal 7 gennaio nel bel mezzo di un gelido inverno, oltre ad appannare la reputazione dei due Paesi come partner per l'energia.

Mentre non ci sono dubbi sulla piena autorità di Putin a firmare l'accordo, non è chiaro se Tymoshenko abbia un chiaro mandato e se il suo rivale politico, il presidente Viktor Yushchenko, rispetterà l'intesa firmata a Mosca.

Un portavoce della Tymoshenko ha detto che il premier volerà oggi a Mosca per la firma definitiva dell'accordo stilato dalle due compagnie del gas.



fonte : http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/

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