Russia e Georgia, tensione alle stelle

Da una parte le accuse. Mosca vuole volere abbattere il governo di Tbilisi con un colpo di stato. Dall’altra, come risposta, il sarcasmo. “Sono follie: il presidente georgiano Mikhail Saakashvili deve rivolgersi a uno psichiatra”, ha dichiarato, con una nota, il Cremlino. Guerra di parole, dopo il conflitto armato della scorsa estate. Tensione alle stelle, a poche ore dall’inizio delle prime manovre militari della Nato in Georgia. Frizioni che si riverberano direttamente sul clima e sui rapporti tra Russia e Alleanza Atlantica, dopo la distensione cercata (e ottenuta) da Barack Obama e Dmitri Medvedev nelle scorse settimane. Nonostante i toni si siano abbassati, rispetto a quelli abituali ai tempi dell’amministrazione di George W. Bush, alla fine, però anche tra Bruxelles e Mosca, in questa occasione, sono volate parole grosse.

E il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha fatto sapere che non parteciperà al Consiglio Nato-Russia, previsto per il 19 maggio prossimo. Ufficialmente, si tratta di una “ritorsione” all’espulsione di due diplomatici russi da parte dell’Alleanza Atlantica, la scorsa settimana. In realtà, i motivi di contrasto rimangono sempre quelli: i rapporti dell’Alleanza Atlantica con Georgia e Ucraina, le due repubbliche “ribelli” che, per Mosca, non dovrebbero entrare sotto la piena “influenza occidentale” perché troppo vicine al cuore dell’impero ex sovietico. Così, come era prevedibile, le manovre militari programmate da tempo in Georgia, sono diventate una miccia a lenta combustione. “Nel paese, la tensione è stata alta per tutta la giornata” racconta Tengo Gogotishvili, giornalista di punta della televisione di Tbilisi Rustavi 2, una delle firme che seguì la guerra della scorsa estate in prima linea, a rischio della propria vita.

Due gli episodi cruciali: l’arresto da parte delle forze di sicurezza del ministero degli interni di alcuni alcuni alti ufficiali, accusati di volere effettuare un colpo di stato in combutta con i servizi speciali russi. E, poi, l’ammutinamento - rientrato dopo alcune ore - di un reparto militare in una base dell’esercito nei pressi della capitale georgiana. “Secondo le autorità, i russi hanno cercato di impedire le manovre Nato commissionando un golpe” racconta Tengo Gogotishvili. “La guerra fredda con Mosca è all’ordine del giorno, con i continui tentativi del Cremlino di abbattere il presidente Saakashvili. Il ministero degli Interni dice di avere le prove della preparazione del colpo di stato. Gli alti ufficiali fermati avrebbe dovuto causare l’ammutinamento dei militari nel corso delle esercitazioni militari Nato che prendono l’avvio domani sul territorio georgiano” chiosa il giornalista televisivo. Il Cremlino ha risposto con fermezza alle accuse georgiane. Invitando, senza mezzi termini, Mikheil Saakashvili ad andarsi a “curare”.




“Stiamo cominciando ad abituarci alle folli accuse da parte delle autorità politiche e militari della Georgia, che ogni volta che c’è una tempesta sostengono sia tutta responsabilità di Mosca” ha dichiarato l’ambasciatore russo presso la Nato Dmitri Rogozin. “In realtà, un reparto militare georgiano si è ribellato nel corso della giornata. Un battaglione corazzato con base a Mukhrovani, secondo il ministro della Difesa David Sikharulidze, nel corso della mattina ha annunciato di voler disobbedire agli ordini”. Per tutto il giorno, racconta ancora Tengo Gogotishvili, sono proseguite le trattative tra il governo e i presunti ribelli fino a quando i “ribelli” si sono arresi e il loro comandante è stato arrestato. Solo al termine di questo ammutinamento, la tensione in Georgia è lievemente diminuita. Ma è destinata a rialzarsi.

La Russia non vuole ad ogni costo che la Nato metta un piede in un paese così vicino ai suoi confini. Nello scorso agosto, la guerra scoppiò per il controllo delle due repubbliche autoproclamate di Ossezia del Sud e Abkhazia, russofile, che dopo l’attacco georgiano e la controffensiva russa, sono passate, di fatto, alla fine del conflitto sotto le ali del Cremlino. Ora, il contrasto rimane profondo, i rapporti sono avvelenati e il filo americano Mikheil Saakashvili è visto come un pericolo da Mosca. La Nato cerca di sostenerlo, anche se con meno detreminazione rispetto all’epoca della presidenza Bush. L’Orso Russo però non vuole mollare la presa. E non lo farà.

fonte : http://blog.panorama.it/mondo/2009/05/05/russia-e-georgia-tensione-alle-stelle/

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