Medico ucciso in casa, in manette la colf

da Milano

I carabinieri sospettavano di lei fin dalle prime ore, ma hanno atteso tre mesi per coglierla con le mani nel sacco. E ieri, quando sono stati certi di trovarle in casa parte delle refurtiva, hanno fatto scattare le perquisizioni che hanno fatto finire in manette la colf moldava, insieme alla madre e a un amico ucraino, le menti dell’assalto in casa di Marzio Colturani, mentre gli esecutori, cinque moldavi, sono tornati precipitosamente nel loro Paese. «Purtroppo avevamo capito fin dal primo giorno» hanno commentato i figli della vittima.

Marzio Colturani, ginecologo, 64 anni, fu aggredito insieme al figlio Luca, farmacista di 30 anni, nel suo appartamento di via Comerio 3, zona San Siro, la notte del 13 novembre. I due sono soli perché la moglie del medico è morta qualche tempo prima e il figlio Matteo, 34 anni, giornalista di Telelombardia, vive da solo. Luca viene svegliato da tre persone che lo colpiscono con un pugno e lo incaprettano. Nel frattempo un paio di persone irrompono in camera del padre, lo legano e lo imbavagliano con il nastro adesivo senza accorgersi di avergli anche tappato il naso, facendolo così morire soffocato. Infine la razzia: argenteria, otto quadri (poi abbandonati), gioielli e orologi presi dalla cassaforte.

Luca riesce a liberarsi e dare l’allarme. Non ci vuol molto a capire come porta d’ingresso e cassaforte siano state aperte con le chiavi e che l’unica persona in grado di procurarsi delle copie fosse Tatiana Mitrean, 23 anni, clandestina, da un paio d’anni a servizio dei Colturani. Sviluppando le indagini i carabinieri scoprono il coinvolgimento della madre di Tatiana, Rebeja Zinaida, 42 anni, di Leonid Marush, 28 anni, ucraino residente in provincia di Varese, accusati rispettivamente di ricettazione e favoreggiamento, e di Vasile Coceban, 22 anni, moldavo fuggito insieme ai suoi quattro complici e al resto della refurtiva.

I carabinieri li seguono e intercettano i sospettati, trovando riscontro ai sospetti. I banditi parlano senza rimorsi. «Si è morto e non doveva succedere. Però pazienza, adesso però vediamo come spartirci il bottino» sono grosso modo le frasi che si scambiano al telefono i diversi protagonisti. Fino a quando qualche giorno fa dalle conversazioni intercettate, emerge che parte della refurtiva sta per finire nella casa delle due donne in via Pellegrino Rossi 59 a Milano. Dove l’altra notte fanno irruzione i carabinieri trovando posate d’argento, un anello di brillanti, una Mont Blanc con il nome della vittima e un mazzo di carte Cartier: «Regali dei Colturani» cerca di giustificarsi la ragazza. Contemporaneamente vengono prelevati dalle loro abitazioni tra Milano e Monza una decina di moldavi. Per il momento risultano estranei al colpo ma tre di loro, Vitalie Coceban, 26 anni, fratello di Vasile, Romeo Ixiani, 30 anni, convivente della mamma, e Valera Stavili, 28 anni, ex marito della cugina di Tatiana, vengono arrestati per possesso di documenti falsi.

fonte www.ilgiornale.it

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